ti racconto chi sono

Sono Giada, dietista non prescrittiva con due anime: una da scienziata e una più umanistica.

Nel lavoro queste due metà si intrecciano per ricostruire insieme il rapporto con il cibo e il corpo, libero dalle pressioni del mondo.

Da qualche anno lavoro come libera professionista, per lo più online, con al fianco la mia assistente a quattro zampe Ellie.

Dopo essermi laureata in Dietistica, dopo anni di esperienze ospedaliere, formazione in Intuitive Eating e mindfulness, e dopo essere stata nella ricerca medica, ho deciso di creare uno spazio mio (anzi nostro) in cui dedicarci al rapporto con il cibo e il corpo.

Nello spazio insieme trovi:

  • una parte di cura, per ritrovare insieme un rapporto con il cibo di intuitivo, sereno e libero
  • una parte formativa e di affiancamento, dedicata a professionistə (della salute e non) che vogliono creare uno spazio professionale consapevole, sicuro, inclusivo nel cibo e nel corpo. E contribuire con il loro lavoro a rendere il mondo sempre più libero.
Giada Fierabracci dietista non prescrittiva
Ti sono vicina, 
anche da lontano

Tuttə meritiamo di sentirci al sicuro. Ma nel nostro mondo i corpi non sono visti tutti con uguale rispetto e cura, ed il cibo è spesso carico di giudizi e pensieri. Questo spazio vuole essere inclusivo e accogliente, qualsiasi sia la tua forma del corpo e il tuo essere. Partendo dalla consapevolezza che ognunə di noi ha condizioni e privilegi diversi, ritroviamo un modo di vivere cibo e corpo che sia davvero tuo. Nella vita personale o nello spazio professionale.

Nel desiderio profondo di rendere il mondo un posto più sereno, sicuro, libero.

Se il rapporto con il cibo ti ha portatə qui

Senti il desiderio profondo di tornare a vivere il cibo con leggerezza e gioia, come espressione di sé: dei propri bisogni, gusti e ricordi, della condivisione con gli altri, dei propri valori. So però che immaginarsi oltre regole e bilance non è facile: viviamo in un mondo inondato di messaggi su diete e perdite di peso.

Nello spazio insieme con gentilezza ti accompagno nel:

  • vivere un’alimentazione di benessere, che rispecchi i tuoi bisogni, valori e risorse;
  • riscoprire e ascoltare i segnali del corpo, dalla fame e sazietà al legame con le emozioni;
  • tenere in casa i cibi che più ami, senza sensi di colpa o la sensazione di perdere il controllo;
  • diventare consapevole delle voci esterne che influenzano il tuo rapporto con il cibo e il corpo, per abbassarne il rumore e riuscire a sentirti davvero;
  • riscoprire il rapporto con il corpo in tutta la sua complessità, così che siano i tuoi bisogni a guidarti e non le aspettative (irrealistiche) del mondo sul corpo femminile, la magrezza, la bellezza.
Spazio di cura

Se la tua professione ti ha portatə qui

Immagino che valori come libertà, consapevolezza, accoglienza, autodeterminazione, gentilezza… ti risuonino dentro. Proprio come a me.

Ecco, questo spazio dedicato alla formazione e all’affiancamento è pensato per te che:

  • sei professionista della cura e stai abbracciando un approccio non prescrittivo, con tutte le sfide, i dubbi e le insicurezze che porta con sé questo meraviglioso ma grande passo.
  • sei professionista non della cura (fotografia, branding, coaching, educazione…) e lavori con il cibo, il corpo o il femminile. Perché è una storia, quella sul cibo e il corpo, che il mondo ci racconta da sempre. Tanto da averla fatta nostra, inconsapevolǝ. Insieme vogliamo leggere e riscrivere questa storia.
Spazio per professionistə

C'era una volta...

Quanto è difficile raccontarsi in poche righe? Ci provo.

Il mio rapporto con il cibo e il corpo: non è sempre stato semplice. Ho iniziato la prima dieta a poco più di quindici anni, e dopo ne sono seguite molte altre. Quindi non mi sorprendo quando, oggi, mi accorgo di quanto presto abbia imparato che il mio valore fosse:

  • determinato dallo sguardo degli altri
  • legato alla mia capacità di piacere, essere la brava bambina

Che spesso significa anche essere magra e bella.

Il mio vissuto potrebbe essere solo una piccola goccia in confronto alla tua esperienza, avendo tanti privilegi allo sguardo del mondo (sono bianca, magra, abile…). Ma ci tengo a raccontarlo perché è anche da lì che nasce il mio sguardo, come dietista e come persona.

A 19 anni volevo fare tutto e di più: forse la veterinaria, magari la psicologa, oppure la medica. E così ho deciso di fare la dietista. Perché?

Perché nella mia famiglia d'origine, che amo con tutta me stessa, il cibo è sempre stato immerso nella cultura della dieta. E così il corpo, il peso, la salute. 

Il cibo era quindi per me un po' il simbolo di quel "ritornare a colorare fuori dalle righe": aiutare le persone a ritrovare ascolto, piacere, libertà nel cibo era una finestra da cui iniziare a sentirsi e viversi di nuovo.

Il percorso di Giada Fierabracci
Giada Fierabracci percorso professionale

E stato così che dopo aver passato un test di ammissione a numero chiusissimo in una delle mie città del cuore, ho iniziato la laurea triennale in Dietistica a Firenze. Ma le cose non sono andate come immaginavo.

Durante la laurea ho respirato un modo di prendersi cura del cibo fatto solo di regole, piani, numeri, giudizi, sfiducia: "Non è possibile che il paziente mangi davvero quello che dice, sennò...". Intanto, nel tentativo di mantenere il mio controllo su dieta e sport, mi allontanavo dall’ascolto del mio stesso corpo. Che (ad oggi so) con la stanchezza, le voglie improvvise, gli sbalzi d’umore… mi stava parlando.

Pensando di aver sbagliato tutto, dopo la laurea ho cominciato a cercare quel sapore di cibo a giro per il mondo. Aprendo cassetti, porte, percorrendo strade nuove. Questa parte della mia vita è durata qualche anno, non con pochi dubbi e la sensazione di girare a vuoto, ma è quella che mi ha donato più.

È qui che:

  • ho praticato per più di un anno nell'Ospedale Pediatrico Meyer, supportando con la nutrizione i bambini nati molto prematuri (i miei pazienti così piccoli, fragili eppure forti);
  • ho fatto la magistrale in Ricerca Biomedica e praticato nella ricerca per la cura della lesione del midollo spinale;
  • ho lavorato all'estero, in Inghilterra, conoscendo per la prima volta la mindfulness, la mindful eating, l'Intuitive Eating, lo yoga... e sperimentandoli su me stessa (che ti ricordo all'epoca ero ancora intrecciata nel mondo delle diete e degli alti-bassi con cibo e corpo).

Ed innamorandomi del rigore scientifico unito al calore umano di questi approcci, ho deciso di iniziare a studiarli per portarli nello spazio di cura.

Infine, nell’esplorare questi approcci, ho sentito per la prima volta parlare di cultura della dieta, ideale di bellezza, grassofobia. Di tutte le storie del mondo sul corpo, soprattutto femminile, che facciamo nostre inconsapevoli. Sono filtri attraverso cui abbiamo imparato a osservare il nostro corpo e quello altrui. Ci dicono come dovremmo essere, cosa dovremmo mangiare, come dovremmo lavorare. Sono narrazioni che riguardano la morale, il valore che ci diamo, il peso del nostro corpo.

E che ci allontanano dall’ascolto dei nostri bisogni, così come dal godere del cibo: i sapori, i profumi, la condivisione con chi amiamo.

Qui è nata la seconda parte di me, che spesso chiamo più umanistica. Fatta di studi ed esplorazioni sulle tematiche più sociali attraverso la storia, la filosofia, la sociologia, la creatività, la lettura (ti ho già detto quanto ami leggere e quanti libri troverai qui?).

Oggi sento che lo spazio di cura insieme mi rappresenta: è un luogo sicuro, inclusivo, gentile, che abbraccia la persona nella sua complessità ed interezzaMa arrivare fino a qui è stata una strada con tante curve

Non solo nel trovare gli approcci allineati a me, ma nell'integrarli nella mia professione: prendere consapevolezza dei tanti filtri interiorizzati su cibo e corpo, entrarci dentro per riscriverli, e continuare a farlo ogni giorno. Ecco perché una parte del mio lavoro, dopo anni di esperienza, è quella di affiancare ə professionistə della cura e non che sentono risuonare i miei stessi valori.

Ah, quasi dimenticavo! 

Tendo a muovermi molto, per vivere dove mi sento a casa (negli ultimi 10 anni ho fatto più di 7 traslochi tra città, lago, campagna). Da qui la scelta di lavorare per lo più online: per poter scegliere, ma soprattutto per poterci scegliere oltre ogni distanza.

PS. Qui trovi il racconto più formale, il mio CV con formazioni ed esperienze.

Qui ti sentirai a casa se

Ami i ritmi lenti, perché la profondità richiede tempo e cura.

Sono una persona introversa e adoro perdermi per ore tra le pagine di un libro, camminare nel verde, iniziare la giornata con una colazione molto lunga e un tea caldo. E questo tempo fatto di ascolto, pace e leggerezza non mancherà mai negli spazi insieme.

Sei una persona pragmatica, concreta, ma semplice.

Penso sia anche per questo che ho amato gli studi scientifici. Non sono il tipo di persona che riesce a tenere mille diari diversi e avere tante routine. Questo troverai qui: niente pratiche infinite, letture impossibili, metodi improbabili. Solo ciò che ti è d’aiuto e ti fa stare bene. Senza troppi fronzoli, ma con profondità.

Tieni al perché e al valore, anche nei piccoli gesti.

Ciò che accade nel mondo mi tocca, non riesco a rimanere indifferente. Per questo mi sento vicina ai temi legati al femminismo, come il ruolo della donna, delle minoranze, le discriminazioni, e anche il giudizio dei corpi. Di tutti questi argomenti mi sentirai parlare spesso, e sarò sempre aperta ad approfondirli insieme.

Giada ed Ellie
Sapore di casa
Giada Fierabracci brand motto

Se ti risuonano anche i punti qui sotto, allora posso solo immaginare quanto di bello potremo fare insieme:

Amo il profumo di un libro nuovo e la sensazione delle pagine tra le dita.

I libri sono il mio luogo sicuro da… sempre. È iniziato con "Favole per 12 mesi" che mamma mi leggeva quando non stavo bene. Oggi leggo di tutto. Saggi, romanzi d'amore, gialli, più di rado horror. E nei momenti insieme troverai sempre tante letture, come spunto ma anche come strumento di lavoro.

Mi emoziono molto. Per tutto.

Per ogni film della Disney, per ogni commedia romantica, per ogni romanzo io ho gli occhi lucidi e un fazzoletto in mano. Va da sé che, se da una parte questo a volte mi rende particolarmente fragile, dall’altra mi permette di empatizzare molto.

Il mio sogno nel cassetto è una piccola casetta vicino al mare, piena di cuccioli.

Sono nata sulle sponde del mare toscano. E fin da piccola ho sempre avuto un cane scodinzolante a farmi compagnia nelle ore di studio. In età adulta, ho scoperto di avere anche un amore incondizionato per i gatti. Ed è così, tra sabbia, salsedine e musetti imbrattati, che sogno il mio futuro.

Le mie promesse per te

Ti prometto un percorso sereno, libero e pieno di emozioni. Non ti farò mai sentire inadeguatə oppure in difetto. Al centro ci sarai sempre tu, con i tuoi bisogni. Io ti supporterò e ti guiderò, per farti sentire tranquillə e sicurə, senza mai prescrivere o imporre nulla.

Ti prometto che avrai sempre tutta la mia disponibilità e la mia professionalità: sarò sincera, trasparente e corretta con te. Risponderò a ogni tua domanda, condividerò le mie conoscenze scientifiche e tutti gli strumenti che conosco, per aiutarti a diventare sempre più consapevole e autonomə, un passo alla volta.

Ti prometto che troverai ascolto, gentilezza e rispetto. Sono i valori più preziosi per me: perché permettono di aprirsi ai propri bisogni, di tornare ad ascoltarsi, di lasciarsi guidare dalla propria serenità. E poi sono fermamente convinta che la gentilezza possa essere rivoluzionaria, in un mondo rumoroso e diffidente.

scopri i percorsi

Amo lavorare con chi ha quella luce speciale negli occhi, che si illuminano quando parla di ciò che sente importante

Chi sente il cuore battere pensando al profumo del pane appena sfornato e a un tea caldo, sorseggiato leggendo quel libro che aspetta da un po’.  Magari con in sottofondo il profumo di salsedine e il suono delle onde.

Non credo nella positività ad ogni costo e nel "se vuoi puoi", in un mondo a volte troppo stretto. Nonostante questo amo vedere il bicchiere mezzo pieno e cercare di trarre il meglio da ciò che si ha. Abbracciandoci forte e standoci vicinə quando il buio diventa più scuro. Perché non bisogna sentirsi solə, si può stare insieme anche nel silenzio.

Finché restare ti farà stare bene, io ci sarò per accoglierti. Non è scontato averti qui quindi, dal cuore: grazie.

come sulla pelle - una lettera dedicata alle storie che ci portiamo dentro su cibo e corpo - come sulla pelle - una lettera dedicata alle storie che ci portiamo dentro su cibo e corpo - Un tea insieme. Parole su cibo e corpo

"Come sulla pelle", una lettera dedicata alle storie che ci portiamo dentro su cibo e corpo

Due volte al mese, ti scrivo raccontando esperienze, conoscenze scientifiche, strumenti pratici ed ispirazioni. Partiamo dalle storie, quelle che ci entrano dentro e che sentiamo addosso, come sulla pelle. Per andare sempre più in profondità nel tuo rapporto con il cibo e il corpo.

Dice Hillman “Le parole sono come cuscini: quando sono disposte nel modo giusto alleviano il dolore”. Una newsletter, quella insieme, in cui parola dopo parola le storie diventano finestre: per avvicinarci, conoscerci, prenderci cura.

Vuoi prendere questo tea insieme?

Una lettera, da me per te

Una newsletter da leggere con un tea caldo, al risveglio, come ultima coccola della settimana per ritrovare un rapporto nel cibo e nel corpo sempre più consapevole, sereno, libero.

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