Oggi rispondo alla domanda di Giulia: “Come è un percorso senza dieta, nella pratica?”.
Perché, vivendo tante diete, se non si è mai fatto un percorso non prescrittivo e non focalizzato sul peso è naturale che sia difficile immaginarlo.
Cercherò di raccontarti tutto nel modo più semplice e concreto nel podcast di oggi. Qui però ci tengo a condividere il perché di questa scelta.
Perché come dietista ho scelto di lasciar andare i piani controllati, lavorando con questo approccio? Perché non potrei tornare indietro?
La scelta di questo approccio ha una parte scientifica, da buona ex-scienziata pragmatica, e una parte umana.
- Dal punto di vista scientifico, gli studi degli ultimi decenni hanno mostrato come il controllo nel cibo (anche sotto forma di dieta su misura) sia inefficace nel controllo del peso per più di 95 persone su 100. E allo stesso tempo abbia effetti indesiderati sulla salute, fisica e psicologica (aumento del rischio di perdite di controllo, problemi cardio-vascolari, rischio di diabete e osteoporosi, problemi metabolici, abbassamento dell’umore, peggioramento del rapporto con il corpo…).
- Dal punto di vista umano ogni scelta è valida e così lo è ogni corpo, tanto più che la scienza ha dimostrato che il peso di equilibrio di ogni persona può essere diverso andando da un corpo magro a un corpo grasso. Spesso però le storie del mondo che ci portiamo dentro, tra cultura della dieta e grassofobia, lasciano pensieri diversi e tanti timori.
Ecco perché.
Gli approcci “senza dieta”, come l’Intuitive Eating e la Mindful eating ma non solo, nascono da qui.
Dal cercare di evitare trattamenti dietetici che, con un efficacia molto bassa, rischiano di innescare ben più effetti avversi.
Dall’alta parte, per rendere le persone davvero autonome e libere nel proprio vivere il cibo secondo la propria idea di benessere. Senza mai scordare dove finisce la responsabilità personale e inizia quella sociale. Dove è la persona a poter cambiare e dove invece è importante cambiare il mondo, senza sensi di colpa per questo.
Ora ti lascio al podcast, nato dalla domanda di Giulia, in cui ti racconto in modo quanto più concreto e semplice possibile come immaginare un percorso “senza dieta”, nel cibo.
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