“Perché la sera perdo il controllo nel cibo?”

Quando ho letto la domanda di Graziana, mi sono tornate subito in mente tutte le volte che questo nodo è nato nello spazio di cura con le pazienti. E tutte le volte in cui l’ho vissuto io in passato.

Oggi quindi ci dedichiamo alle sue parole. Graziana chiede: “Perché la sera perdo il controllo sul cibo, mentre il giorno va tutto bene?”

Nel podcast ci dedichiamo proprio a questo, ma qui voglio mostrarti perché è così importante provare ad abbassare il volume di quel giudice interiore tanto severo. 

Per mettersi invece in ascolto dei bisogni che questo segnale racchiude.

Siamo abituate a vivere la fame “non di stomaco” come qualcosa di sbagliato. Da controllare, Da gestire. Da spegnere. Combattere. Bloccare. Fermarsi. Fame vera e non vera.

Insomma, una lotta contro sé e il proprio corpo.

E, per quanto certi segnali possono essere difficili da vivere (lo so davvero), non sono contro di noi. Non sono una colpa, un difetto, né una guerra da vincere.

Il nostro corpo ci sta dicendo qualcosa: un bisogno vuole essere ascoltato un po’ di più, tanto da arrivare a urlare per farsi sentire.

E allora possiamo provare a fare un grande respiro, abbassare le armi giusto un po’, ascoltarci e iniziare a capire quali fili si sono intrecciati fino a formare questo nodo.

Adesso ti lascio alla puntata, in cui vedremo:

  1. Come si forma questo nodo
  2. Quando è nutrizionale e quando emotivo
  3. Quattro perché che potresti vivere
  4. Quando è davvero un nodo da sciogliere e quando invece non lo è
Letture per approfondire:
 
Come vedremo insieme nel podcast, uno dei perché dietro alle perdite di controllo serali si lega a bisogni “non nutrizionali”: riposo, socialità, piacere…

Bisogni che trovano meno spazio nelle donne, per come il mondo ci insegna a vivere: diamo così tanto agli altri che alla fine resta uno spazio piccolissimo per noi stesse.

Ecco perché come ispirazione, ti condivido un libro leggero e profondo allo stesso tempo, dedicato proprio a prendere consapevolezza di tutti quei delicati equilibri che vogliamo (o dobbiamo) mantenere, in quanto donne.

Il titolo è “Bastava chiedere” di Emma.

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